I pesticidi appaiono associati anche ad aumentato rischio di sclerosi laterale amiotrofica
L'esposizione ai pesticidi e ad altre sostanze chimiche possono aumentare il rischio di sclerosi laterale amiotrofica ( SLA ), una malattia neurologica ad esito fatale.
Tre tossine, in particolare, sono state associate a un rischio maggiore per la condizione progressiva, spesso chiamata malattia di Lou Gehrig, un leggendario giocatore di baseball che è deceduto a causa di questa malattia.
Ricercatori dell'Università del Michigan ( Stati Uniti ) hanno individuato tre inquinanti ambientali tossici in quantità elevate nei pazienti con sclerosi laterale amiotrofica rispetto ai soggetti senza questa patologia neurologica.
Questo nuovo studio non prova che i pesticidi siano causa della sclerosi laterale amiotrofica, ma evidenziano solo una associazione.
E’ inoltre noto che i pesticidi possono contribuire alla malattia di Parkinson, un'altra malattia neurodegenerativa.
In questo studio, sono stati valutati 156 pazienti con sclerosi laterale amiotrofica e 128 senza la malattia.
I partecipanti hanno fornito indicazioni riguardo all'esposizione professionale e residenziale alle tossine ambientali.
Sono stati prelevati campioni di sangue per misurare i livelli dei pesticidi.
Sono state inoltre esaminate 122 sostanze chimiche ambientali e pesticidi. Tre, in particolare, sono risultate correlate ad aumentato rischio di sclerosi laterale amiotrofica.
L'esposizione permanente al pesticida cis-Clordano aumenta il rischio di sclerosi laterale amiotrofica di quasi sei volte.
L'esposizione a Pentaclorobenzene, utilizzato nella produzione dei fungicidi, ha raddoppiato la probabilità di sviluppo di questa malattia.
Gli eteri di Difenile polibromurato, utilizzati come ritardanti di fiamma in arredi e tessuti, ha accresciuto il rischio di circa 2.7 volte.
La sclerosi laterale amiotrofica è una malattia progressiva, che colpisce le cellule nervose del cervello e del midollo spinale.
I pazienti, con il passare del tempo, perdono la capacità di parlare, muoversi, respirare e mangiare.
Si ritiene che ad innescare questa condizione patologica sia una combinazione di fattori genetici e ambientali. ( Xagena2016 )
Fonte: JAMA Neurology, 2016
Neuro2016